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Riflessioni per un’adozione consapevole

 

Scegliere di prendere un cane non è un gioco né cosa da poco: è importante che venga fatta una riflessione approfondita e che sia una scelta consapevole, affinché si crei un legame che soddisfi pienamente sia la famiglia che l’animale è importante che tale scelta venga abbracciata da tutti i membri della famiglia altrimenti la pipì o la cacca sul pavimento o il pelo sparso in giro, potrebbero scatenare conflitti che a volte possono portare alla scelta drastica di dar via il cucciolo.

Così come, a nostro avviso, non dovrebbe esistere il “cucciolo-regalo di Natale” o del compleanno dei bambini, perché l’animale deve essere desiderato innanzitutto dai genitori, in quanto saranno loro che se ne dovranno occupare, somministrando il cibo, portando il cane fuori in passeggiata, occupandosi dell’igiene e salute del cucciolo, e così via… Ricordiamo che L’ANIMALE NON E’ UN PELUCHE!

E’ importante che il desiderio di adottare un cane in famiglia sia condiviso da tutti in modo che poi, tutti assieme (ognuno secondo le proprie possibilità) si possa condividere cure e attenzioni da dare al cane, affinché questi diventi il “nostro” cane e un altro membro della famiglia.

Il cane ha precisi bisogni di natura etologica che occorre soddisfare se vogliamo che il nostro amico stia bene, sia felice e che non sorgano problemi; per esempio il cane è una specie sociale, vuol dire che nasce in un gruppo sociale ed è fatto per vivere tutta la vita in compagnia, della sua specie o di un’altra.

Se ci assumiamo la responsabilità di prenderlo con noi, non ha senso che lo releghiamo in giardino senza portarlo mai fuori, pensando così di farlo felice mentre noi usciamo per i fatti nostri (lavoro – commissioni – palestra – aperitivi – cene con amici): il cane non sarà felice ed è probabile che manifesterà in un modo o in un altro il suo malessere e disagio.

Così come se abitiamo in un bilocale, siamo in due a condividere questo spazio, abbiamo turni di lavoro molto rigidi e poco tempo libero, il nostro appartamento è in pieno centro, lontano da boschi o parchi, non ha senso prendere un Jack Russell. Dal punto di vista “spaziale”, avremmo fatto anche una scelta adeguata e consapevole (perché è un cane di piccola taglia), ma il Jack Russell è pur sempre un cane da caccia, che necessita di fare molta attività fisica e che ama scorrazzare libero, scavare buche, infilarsi tra alberi, cespugli o nel sottobosco…

Costringerlo a fare una vita molto diversa da questa lo porterebbe a vivere dei disagi, a vivere una condizione di stress e, prima o poi, a sviluppare comportamenti indesiderati… forse inizierebbe a scavare dentro i divani o a fare altre “distruzioni” in casa, potrebbe iniziare ad emettere eccessivi vocalizzi o a ululare per richiamare i conspecifici, potrebbe sviluppare uno stato d’ansia o una malattia psicosomatica, etc. Sta di fatto che non sarebbe felice né lui né la famiglia!

Molto spesso, anzi TROPPO spesso, le persone scelgono un cane per il suo aspetto fisico, perché è bello e piace… ma non sempre è il cane giusto per noi (o siamo noi a NON ESSERE i padroni giusti per lui!) per esempio posso anche amare ed ammirare gli Husky, ma se abito in una città di mare con temperature miti anche in inverno e molto caldo nel semestre primavera-estate, probabilmente non gli farò cosa gradita a prenderlo con me!

E così via, gli esempi si potrebbero moltiplicare… ma la soluzione c’è: basta rivolgersi agli specialisti del settore per ricevere quei consigli che ci aiuteranno a fare la scelta più giusta per noi e per il nostro amico a quattro zampe.

Se desideriamo prendere un cane con noi, dobbiamo prima di tutto ESSERE RISPETTOSI, di quest’altra specie, diversa dalla nostra ma dalla grande storia e dignità, e dobbiamo pensare che cercheremo di fare di tutto per farlo stare bene, renderlo felice e non fargli mancare nulla.

Dobbiamo sapere che ci legheremo profondamente a quest’altro essere e che lui/lei a sua volta imparerà a conoscerci e ad amarci per come siamo; il nostro cane ci accompagnerà nella vita per parecchi anni, non sarà giudicante nei nostri confronti né critico rispetto ai nostri difetti, ci perdonerà gli errori che faremo e sarà affettuoso, attento e fedele con noi.

Noi, come minimo, dovremmo essere pronti ad amarlo per come loro sanno amarci.

 

 

Dott.ssa Rosa M. Scuto

Psicologa – Psicoterapeuta

Esperta in Etologia del cane